I Broncos accarezzano l’idea della Serie A

venerdì 19 aprile 2013

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Questo martedì il direttivo dei Broncos Weihenstephan ha discusso una eventuale partecipazione alla Serie A per la prossima stagione. L’iscrizione al massimo campionato italiano infatti dovrebbe essere possibile anche senza il diritto sportivo alla promozione, sempre se la Federazione Italiana Sport Ghiaccio FISG adotterà quanto unanimemente deciso da tutte le squadre di Serie A e di Serie A2 riunitesi ad Asiago sabato scorso.

Il presidente dei Broncos Robert Stafler spiega alcuni dettagli della discussione del direttivo: “Noi ci vediamo senza mezzi termini come una società di formazione per i nostri giocatori e vogliamo essere un trampolino di lancio. Come si è visto nella stagione precedente, quando Markus Gander e Fabian Hackhofer, grazie a delle ottime prestazioni, sono riusciti ad attirare l’interesse di diverse società di Serie A, i giocatori nel massimo campionato possono godere di un palconscenico molto più importante su cui presentarsi. Per questo motivo e per offrire loro le migliori opportunità per lo sviluppo dal punto di vista sportivo, vorremmo compiere il passo verso la Serie A.”

“Comunque devo aggiungere che questa decisione non per ultimo dipende dai nostri sponsor, il cui sostegno, dovutamente alla crisi, è in calo, cosa che è anche comprensibile. Dall’altro lato nella Serie A godrebbero di una visibilità molto maggiore rispetto alla A2, la quale nell’ultima stagione era praticamente ridotto ad un campionato provinciale. Grazie alla televisione ed ai media online e di stampa di respiro nazionale potrebbero sfruttare una visibilità molto maggiore. Allo stesso tempo però dobbiamo chiederci anche se non possiamo offrire di più ai nostri sponsor, e su questo stiamo lavorando.”

Alla domanda se ciò significa che il salto è cosa certa, Stafler risponde di no: “La decisione non è ancora stata presa. Del resto, fino alla ratifica del nuovo regolamento da parte della FISG non siamo altro che una società di Serie A2 senza il diritto sportivo di promozione, come previsto dalle norme organizzative della stagione appena conclusa. Di conseguenza, fino a quando le nuove regole non saranno deliberate e formulate nero su bianco come decise ad Asiago, sosterremo con forza il progetto della fusione tra la serie cadetta e la INL austro-slovena, perché come alternativa ci piacerebbe. La Serie A2 di quest’anno semplicemente non è attraente per il pubblico, perché con sole otto squadre si giocano troppe partite contro gli stessi avversari. Anche per tanti sponsor è poco interessante disputare un campionato in cui le partecipanti sono concentrate nel raggio di pochi chilometri. L’attrattività di un campionato internazionale invece non si può negare. Dal punto di vista sportivo comunque l’obiettivo rimane la Serie A, dato che solo lì possiamo offrire ai nostri giocatori la piattaforma di cui hanno bisogno.”

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